Le Riforme di Alessandro II

Le riforme di Alessandro II segnano una decisiva svolta rispetto alle politiche della dinastia Romanov. Ovvero degli Zar russi che regnarono dal 1600 fino alla Rivoluzione d’ottobre del 1917. Le riforme attuate dallo Zar riguardarono parecchi aspetti della politica russa ed ebbero tutte uno slancio maggiormente democratico. Le Riforme bisogna però contestualizzarle in un clima di politiche estremamente autoritarie. Esse avrebbero rappresentato solo l’inizio di un processo riformatore che in realtà si interruppe con Alessandro II stesso. Basti pensare al figlio Alessandro III che le cancellò non appena salì al potere, ritornando a fare uso del potere repressivo.

Il contesto delle riforme di Alessandro II

Alessandro II successe al padre Nicola I, morto nel febbraio 1855. L’impero russo veniva da una sconfitta militare molto importante: la guerra di Crimea (1853-55). La Russia in contrasto con L’Impero Ottomano voleva controllare alcuni santuari religiosi in Terra Santa. All’Impero si opposero anche la maggior parte delle forze Europee (come Francia e Inghilterra), che appoggiarono la Turchia. La sconfitta ebbe in patria un duro contraccolpo, e portò la popolazione a ribellarsi. La popolazione insorse recriminando alcune politiche, soprattutto nell’ambito contadino, vessati dall’aggravarsi delle conseguenze della guerra.

Il tentativo riformista di Alessandro II era diretta conseguenza del malcontento generale. Lo scopo era evitare di innescare i moti rivoluzionari che pervadevano l’intera Europa dalla Rivoluzione Francese in poi. Mentre in Russia tali movimenti non avevano mai attecchito. Ciò era causato dalle situazione sociale e culturale dell’Impero, composto per la gran parte da contadini, con una forte repressione e caratterizzato da una grave arretratezza militare e tecnologica. Alessandro II, e i suoi collaboratori, con queste riforme volevano evitare la rivoluzione “dal basso“. In tal modo ne architettavano una “dall’alto“, potendola così controllare e sicuri di rimanere saldamente al potere.

Abolizione del Servaggio

Come detto la riforma più impellente era quella che riguardava il mondo contadino. La maggior parte dei contadini era assoggettati ai proprietari terrieri in uno status di servitù della gleba. La prima prova fu il “Rescritto di Nazimov” del 1857, poi arrivò il 19 Febbraio 1861 1 il vero e proprio Manifesto di Emancipazione. In linea generale esso decretava la liberazione dei servi, ora cittadini, e la possibilità per loro di poter possedere parte delle terre, potendole riscattare e pagare in 49 anni.

Bisogna però considerare che la maggior parte dei contadini ebbero solo una parte delle terre che prima coltivavano, e pagandole con un tasso di interesse alto. Inoltre le redistribuzioni riguardarono soprattutto le terre meno fertili. I proprietari terrieri avevano fatto in modo di preservare i loro personali interessi. Tra l’altro essi ricevettero ampi risarcimenti da parte dello Stato, oltre alle condizioni di favore già ottenute. Come detto in principio non furono riforme che oggi potremmo considerare democratiche o progressiste. Dobbiamo considerarle ancora parziali, e in un contesto non facile come quello russo dell’ottocento.

La Riforma dell’amministrazione locale

Una conseguenza della riforma contadina fu quella di dover riformare il governo locale rurale, abolendo così la legge signorile. Tra il 1864 e il 1870 si diede vita alla riforma dell’amministrazione locale. Furono introdotte nelle province distrettuali delle assemblee locali: gli zemstva. Queste assemblee erano aperte a tutte le varie classi sociali ed eleggevano comitati che gestivano la vita amministrativa. Vigeva però all’interno di queste assemblee il principio di ceto, che favoriva le classi più abbienti. Essi si occupavano del benessere cittadino: manutenzione strade, promozione dell’economia locale, l’istruzione e la sanità. Ciò creò quasi un duplice potere: quello locale, che però rimaneva consultivo sulle decisioni importanti, e quello centrale statale.

La conseguenza più importante di questa riforma fu che per la prima volta le popolazioni, perlopiù tutte rappresentate, partecipavano attivamente alle politica locale. Fu una fucina di idee, esso rappresentava uno dei più importanti luoghi di aggregazione culturale e sociale. Partirà anche dagli zemstva la nascita dell’ Intelligencija Russia, un gruppo interclasse che avrà un ruolo fondamentale in opposizione alle scelte dei governi successivi.

Le altre Riforme di Alessandro II

Nel 1864 Alessandro II riorganizza il sistema giudiziario. Fino a quel momento era caratterizzato dall’essere corrotto e caotico. Non esistevano avvocati o giurie, i processi si svolgevano a porte chiuse. Con la riforma si introducevano giudici di pace per i reati minori, eletti dagli zemstva. I processi si svolgevano a porte aperte con una giuria per i reati più gravi. Alessandro II istituì inoltre la professione forense, ciò garantì la nascita dei primi avvocati.

Tra il 1863 e il 1865 Alessandro II decretava l’autonomia delle Università e dei docenti, la possibilità di poter essere frequentata da ogni strato sociale. Garantiva inoltre la possibilità di poter fare viaggi di studio all’estero, incrementando le conoscenze. Venne contemporaneamente garantita maggiore libertà alla stampa con l’abolizione della censura preventiva. Certo ciò non rendeva la stampa totalmente autonoma poichè il governo aveva ancora la possibilità di poter fare restrizioni.

L’ultima riforma in ordine di tempo è quella dell’apparato militare. Le difficoltà durante la guerra di Crimea ne evidenziarono gli aspetti critici. Nel 1874 Alessandro II istituisce la coscrizione obbligatoria universale su sorteggio per tutti gli uomini dai 20 anni in su. Il mandato, indipendentemente dallo strato sociale di appartenenza, si abbassava dai 25 anni ai sei. Furono inoltre migliorate le qualità di addestramento e di formazione per ufficiali.

 

Note

  1. Tutte le date fino al 1918 sono secondo il Calendario Giuliano in vigore in Russia, che corrisponde ad una sfasatura di 12 giorni rispetto a quello gregoriano (l’attuale)