La Logica di Aristotele

Le opere di Logica (che Aristotele chiamava Analitica), corrispondono alle sei opere dell’Organon nell’edizione curata da Andronico da Rodi. Il nome richiama l’ “organon”(strumento), poichè la logica sarebbe al servizio delle scienze; di cui ne costituisce l’intelaiatura di ogni disciplina che voglia considerarsi scientifica. Le sei opere sono qui trattate.

Le Opere di Logica – L’Organon

Categorie

La prima delle opere di logica aristotelica tratta principalmente i termini, ovvero i concetti. Essi hanno due caratteristiche: l’estensione e la comprensione. Esse hanno un rapporto inversamente proporzionale, ad una maggiore estensione del concetto corrisponde una minore comprensibilità e viceversa.

Nelle Categorie si pone l’importante distinzione tra “sostanze prime”, ovvero quelle realtà fondamentali che fungono da soggetto senza le quali nulla esisterebbe; e le “sostanze seconde”, sostanze non considerate nella fattualità bensì ad un livello puramente astratto.

La Sostanza (ousia) è ciò che sta sotto, essa è una, sempre identica a sé e può assumerne determinazioni opposte. Tutti i termini sono riconducibili a dieci generi sommi:

sostanza, qualità, quantità, relazione, luogo, tempo, avere, agire, patire, essere in una situazione.

De Interpretatione

Successivamente la logica si articola delle relazioni tra termini, dunque giudizi, attraverso proposizioni composte da soggetti e predicati. I giudizi si differenziano per qualità, ovvero se la proposizione è affermativa o negativa, o per quantità, se essa si riferisce ad un soggetto particolare o universale. Da tale distinzione si originano le nozioni di contrarietà e contraddizione: 

Due giudizi si dicono contrari quando, avendo lo stesso soggetto e lo stesso predicato, si differenziano per qualità. Esempio:

Alcuni uomini sono bianchi (particolare/affermativa);

alcuni uomini non sono bianchi (particolare/negativa)

[In questo caso i giudizi possono essere entrambi vere, o entrambi falsi].

Due Giudizi si dicono contraddittori quando si differenziano per qualità e quantità.  Esempio:

Ogni uomo è bianco (universale/affermativa);

Qualche uomo non è bianco (particolare/negativa).

In questo caso, invece, una sarà vera e l’altra necessariamente falsa.

Infine i giudizi si differenziano anche per modalità, a seconda che esprimano: possibilità, impossibilità, contingenza o necessità.

Analitici Primi

Trattano delle relazioni tra i giudizi, concatenazioni di proposizioni, ovvero di sillogismi, punto nevralgico della logica aristotelica. Il sillogismo secondo la definizione data da Aristotele è:

“Il sillogismo è un discorso in cui, posti taluni oggetti, alcunché di diverso dagli oggetti stabiliti risulta necessariamente, per il fatto che questi oggetti sussistono”.

Esso è formato da tre giudizi, dei quali due sono le premesse ed una conclusione; le due premesse devono avere un termine in comune detto “termine medio”. In base alla funzione e alla posizione di quest’ultimo si differenziano quattro figure di sillogismo:

  1. Nei sillogismi di prima figura il termine medio è soggetto della prima premessa e predicato nella seconda premessa. Sillogismi del primo tipo sono: BARBARA, CELARENT, FERIO, DARII. Essi si differenziano per quanto detto prima sui sillogismi (qualità, quantità e modalità).
  2. Nei sillogismi di seconda figura il termine medio è predicato di entrambe le premesse. Sillogismi del secondo tipo sono: CAMESTRES, CESARE, BAROCO, FESTINO.
  3. Nei sillogismi di terza figura il termine medio è soggetto in entrambe le premesse. Sillogismi di questo tipo sono: DATISI, DISARMIS, FERISON, BOCARD.
  4. Nei sillogismi di quarta figura il termine medio è predicato nella prima premessa e soggetto della seconda premessa. In questo caso avremo: CAMENES, DIMARIS, FRESISON.

I nomi dei vari sillogismi si differenziano tramite la classificazione scolastica secondo questo schema:

  1. affermative universali (A): Tutti i gatti sono animali
  2. affermative particolari (I): Alcuni animali sono mammiferi
  3. negative universali (E): Tutti gli uomini non sono piante
  4. negative particolari (O): Alcuni animali non sono mammiferi.

Sillogismo in BARBARA

Facendo un esempio del più comune sillogismo in barbara (caratterizzato da tre proposizioni affermative universale – BARBARA) avremo:

Premessa maggiore: Tutti gli animali sono esseri viventi (A)

Premessa minore: Tutti gli uomini sono animali (A)

Conclusione: Tutti gli uomini sono esseri viventi (A)

In questo caso “animali” è il termine medio. Nella premessa maggiore è soggetto, mentre nella seconda premessa essa ha funzione di predicato. Com’è qui evidente il sillogismo non dà alcuna conoscenza nuova, bensì, attraverso il ragionamento, permette di dedurre altri giudizi o conoscenze non esplicitati o posti nelle proposizioni.

Analitici Secondi

Trattano dei sillogismi dimostrativi, ovvero quei sillogismi che partano da premesse necessariamente vere (principi), le quali conclusioni saranno anch’esse necessariamente vere. E’ su questi sillogismi su cui affonda le proprie radici la scienza. Ma come arriviamo alla conoscenza di tali premesse vere, ovvero i principi?

I principi si originano dalle sensazioni. In tal modo, l’uomo, attraverso la sua “innata capacità discriminante”, ha la facoltà di cogliere aspetti universale da sensazioni particolari. Questo procedimento prende il nome di “induzione”. Dalle sensazioni si sviluppa il ricordo delle sensazioni, la risultante delle varie sensazioni provate è l’esperienza, ossia dell’intero oggetto universale. Attraverso la dimostrazione si rende visibile la verità delle strutture intelligibili del sapere, ovvero la tecnica argomentativa corretta. Quando invece un’argomentazione non si fonda su principi (premesse necessariamente vere), bensì su opinioni, si parla di Dialettica, l’arte di argomentare nel campo delle opinioni.

Topici

Trattano della dialettica. Se il sillogismo scientifico dimostra la verità, il sillogismo dialettico tenta di scoprirle partendo non da principi ma da opinioni. Esso serve proprio nella ricerca dei principi della logica quando essi non sono già noti o in difesa di tali principi dalle contestazioni.

Inoltre, nei topici si definiscono i quattro diversi tipi di predicabili, ovvero quando un predicato appartiene ad un soggetto:

  1. Definizione, consiste nella predicazione di un genere, alla quale si aggiunge quella di specie;
  2. Genere, un predicato in cui il soggetto rientra pienamente; ed il predicato è più ampio del soggetto. Es.: il genere animale funge da predicato, e l’uomo da soggetto;
  3. Proprietà, un predicato che può essere predicato solo da quel soggetto;
  4. Accidente, un predicato che può accadere al soggetto di possedere, ma non necessariamente. Es.: tutti gli esseri umani hanno la capacità di imparare a suonare uno strumento musicale (chitarra), ma ciò non vuol dire che tutti sappiano farlo.

Elenchi Sofistici

Si concludono le opere di logica con le cosiddette confutazioni sofistiche. Essi trattano delle argomentazioni apparenti, ovvero del sillogismo eristico usato dai sofisti, il cui fine non è quello della ricerca della verità. Per smascherare la falsa retorica dei sofisti Aristotele fa uso degli “elenchos”, ovvero delle argomentazioni confutatorie condotte per contraddizioni.

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