Istituzioni politiche e sociali del periodo regio di Roma

Tra il VII e il VI secolo a Roma era instaurato un potere monarchico detenuto dai Re di Roma coadiuvato da un senato caratterizzato, come vedremo, da influenze greche e in particolar modo etrusche. La società era divisa sostanzialmente in due classi: patrizi e plebei.

I patrizi erano le famiglie che detenevano maggiore prestigio e potere, e dunque erano in numero limitato. Essi erano a contatto diretto con il re, come suoi consigliere o anche come Senatori. Solo loro infatti potevano accedere, in questa fase, alle cariche politiche. Inoltre avevano per questo loro prestigio, un particolare interesse nel mantenere nella memoria la propria discendenza. Fu così che le famiglie patrizie si divisero in genti (gens). La gens divenne così carattere distintivo del cittadino, facente parte del proprio nome insieme al prenome e al cognomen, la tria nomina.

I plebei invece erano la classe più ampia e popolare. Non dobbiamo però commettere l’errore di considerare la plebe come una massa uniforme. Anche in questa classe vi erano diverse gerarchie, tra le quali anche chi riusciva a detenere un maggiore potere e ricchezza.

La popolazione romana era divisa in tre tribù: Ramni, Tizii e Luceri. Ogni tribù aveva dieci curie, le quali insieme, riunendosi, costituivano i comizi curiati, assemblea romana. Dalle curie inoltre erano prelevati i soldati, ogni curia infatti dava circa cento uomini (centuria) all’esercito romano. Oltre alle centurie vi era anche un determinato numero di equestri (circa 300), tutti patrizi.

Al comando dell’esercito vi era il Re, il quale era anche capo di giustizia, legislatore e capo religioso, eletto dai comizi. Egli però non aveva un potere assoluto tranne che in guerra. Infatti ogni capofamiglia aveva un potere nella propria famiglia. Inoltre il Senato, composto di cento patrizi), che aveva il solo compito di dare consigli, nella fattualità imponeva la sua autorità al re.

Il re come detto era Pontefice massimo, al di sotto vi erano tutti gli altri sacerdoti. C’era il pontefice che era esperto in diritto sacro. I feziali invece avevano il compito di interpretarlo. Poi vi erano gli “auguri” che si occupavano di interpretare di auspici come nella tradizione etrusca, ovvero il volere delle divinità. Poi vi erano le vestali e i flamini, i quali erano sacerdoti che veneravano singole divinità.

I Re di Roma

Nel periodo monarchico secondo le varie storie si susseguirono otto o sette re. Essi furono in ordine: Romolo, Tito Tazio, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marcio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il superbo. E’ probabile che siano tutti esistiti storicamente, tranne Romolo a cui è legata la leggenda della fondazione di Roma. Ma anche ai nomi dei re sono legate altre leggende. Ad esempio viene attribuito a Numa Pompilio la creazione di tutte le leggi e le autorità riguardo la religione romana, storicamente impossibile. Oppure appare improponibile che la dura lotta sotto Tullo Ostilio contro Alba Longa sia stata decisa solo da tre Curiazi ed Orazi.

Ma le più aspre diatribe sorgono sugli ultimi tre re, i due Tarquinii e Servio Tullio. Infatti è probabile che siano tutti etruschi, Tarquinio è un nome tipicamente etrusco. Per quanto riguarda Servio Tullio vi sono dubbi in merito alla sua provenienza, infatti alcune fonti lo riportano col nome di Mastarna, anche questo tipicamente etrusco. A parte i dubbi è certo che sul finire della monarchia vi fu un influsso del popolo etrusco a Roma. Inoltre un importanza particolare va data a Tarquinio il Superbo al quale è collegata la leggenda della fine della Monarchia e della cacciata dei Tarquinii parallela alla fondazione della Repubblica nel 509 a.C. Su tale avvenimento ci sono ancora controversie ma sicuramente la Monarchia non cadde in un giorno, bensì gradualmente. E’ possibile che il ruolo di Rex abbia perso man mano i suoi poteri militari e politici (già prettamente in mano al Senato) e che sia diventata una figura puramente simbolica con l’appellativo di rex sacrificulus, che aveva un potere religioso.

 

 

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