Eraclito
Eraclito visse a Efeso nel V secolo a.C. Della sua biografia, come di molti dei primi filosofi (ad esempio la scuola di mileto), sappiamo pochissimo. La sua biografia si perde nel mito. Ciò aumenta la sua carica enigmatica, dettata anche dall’appellativo di “filosofo oscuro“.
La sua fama è dovuta sicuramente alla “teoria del divenire” e alla celebre espressione “pánta réi“, traducibile con “tutto scorre“. Citazione però mai pronunciata, stando alle fonti scritte, da Eraclito, bensì solo da qualcuno dei suoi discepoli. Ciò che sappiamo, è ciò che proviene dal suo pensiero, successivamente interpretato. Per la scarsa informazione su questa teoria ci asteniamo da darne ulteriori interpretazioni (erronee). E’ molto più plausibile che questa accezione, sia successiva al filosofo. Nasce probabilmente dal confronto con la filosofia di Parmenide, nota per il suo “immobilismo”.
La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio. Questi infatti mutando son quelli e quelli di nuovo mutando son questi.
Eraclito scrisse un’opera in prosa dal titolo “Intorno alla natura“, costituita da aforismi e sentenze brevi e taglienti dal tono appunto enigmatico e oscuro.
Logos di Eraclito
L’origine e lo sviluppo del pensiero filosofico di Eraclito cominciano dalle considerazioni sul “Logos” (traducibile con “ragione”). Per Eraclito il Logos è la legge fondamentale, universale della realtà delle cose. In cui in quest’ultima ciò si concretizza nella figura del fuoco. Di fatto il significato coincide con il significante. Il Logos è si identifica con la razionalità stessa.
Tale facoltà è comune a tutti gli essere umani. Ma da ciò nasce un primo problema. L’armonia delle cose del mondo, gli esseri umani, e l’universo, seguono tutti questo stesso principio di razionalità? La risposta di Eraclito, è No. Prima di addentrarci nel merito di questa argomentazione è giusto fare chiarezza. Ciò ha addirittura portato alcuni interpreti a considerare la filosofia di Eraclito elitaria, aristocratica. Per quanto ciò possa sembrare palese, è una pretesa di superbia limitare un tale pensiero in un espressione così vuota come “filosofia aristocratica”.
Torniamo al merito della filosofia di Eraclito. Il Logos non è semplicemente un principio razionale. Esso è strettamente legato alla semantica del termine che non vuol dire solo “razionalità”. E’ una parola che dà spazio a molti concetti, tra cui quello di “pensiero”, dunque “pensare”, “dialogo”, “discorso”. Concentrandoci su questi ultimi due, potremmo intendere il Logos come un parlare ed un ascoltare. Ad esempio Heidegger ci dice nei “Saggi e Discorsi“:
«L’udire autentico appartiene al logos. Perciò questo udire stesso è un leghein. In quanto tale, l’udire autentico dei mortali è in un certo senso lo stesso logos»
E’ dunque chiaro il motivo per cui il logos non è accessibile a tutti. Bisogna saper porsi con l’atteggiamento corretto. Tutti coloro che non si pongono in ascolto del logos, non vivono razionalmente, come fossero in un sogno.
La dottrina degli opposti o contrari
Da tale pensiero ne scaturisce un altro, ugualmente portante in Eraclito. La dottrina degli opposti.
«L’uno vive la morte dell’altro, come l’altro muore la vita del primo»
Il mondo del Logos e delle cose, vive in uno stato di perfetta armonia. Essa è tale grazie all’unità dei contrari. Tale visione prende spunto dalla visione della Natura di Eraclito, e nella sua profonda ambiguità. Ciò che rende razionale tale ambiguità, è il porsi ancora una volta in ascolto del Logos, e tramite opposti, raggiungere un’unità. L’ambiguità a cui fa riferimento è fortemente implicita anche nella cultura greca. Basti pensare al termine “bios”. La parola significa allo stesso tempo “vita”, ma anche “arco”, strumento di morte. Forse è proprio questo movimento tra opposti che ha dato vita alla famosa locuzione “panta rei”.
Considerazioni finali
Il nostro mondo, che è lo stesso per tutti, nessuno degli dèi o degli uomini l’ha creato, ma fu sempre, è e sarà fuoco eternamente vivo che con ordine regolare si accende e con ordine regolare si spegne.
Un’ultima considerazione su Eraclito può nascere da questa citazione. In questa frase è condensata la teoria del “logos” (“è lo stesso per tutti”), ma al quale bisogna porsi in ascolto. Al fuoco, come principio della natura, la reductio ad unum dei filosofi di Mileto. Agli opposti che generano il mondo, sempre, eternamente vivo e morto.