Eraclito

Eraclito visse a Efeso nel V secolo a.C. Della sua biografia, come di molti dei primi filosofi (ad esempio la scuola di mileto), sappiamo pochissimo. La sua vita si perde nel mito. Ciò ha aumentato certamente la sua carica enigmatica, dettata nell’appellativo di “filosofo oscuro“.

La sua fama è dovuta sicuramente alla “teoria del divenire” e alla celebre espressione “pánta réi“, traducibile con “tutto scorre“. Citazione, però, mai pronunciata – stando alle fonti scritte – da Eraclito, bensì solo da qualcuno dei suoi discepoli. Ciò che sappiamo, è ciò che proviene dal suo pensiero, successivamente interpretato. Per la scarsa informazione su questa teoria ci asteniamo dal darne ulteriori interpretazioni (erronee). E’ molto più plausibile che questa accezione sia successiva al filosofo. Essa nasce probabilmente dal confronto con la filosofia di Parmenide, nota per il suo “immobilismo”.

La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio. Questi infatti mutando son quelli e quelli di nuovo mutando son questi. (frammento 88)

Eraclito scrisse un’opera in prosa dal titolo “Intorno alla natura“, costituita da aforismi e sentenze brevi e taglienti dal tono appunto enigmatico e oscuro.

Logos di Eraclito

L’origine e lo sviluppo del pensiero filosofico di Eraclito cominciano dalle considerazioni sul “Logos” (traducibile con “ragione“). Per Eraclito, il Logos è la legge fondamentale – universale – della realtà delle cose. Il Logos è, e si identifica con, la razionalità stessa. Nella realtà ciò si concretizza nella figura del fuoco, “il fuoco della ragione”. Al contempo il Fuoco è  – come nei primi filosofi della scuola di Mileto – un principio della Natura, l’archè. Attraverso la sua fiamma, il fuoco può bruciare tutto e tutto trasformare in fuoco; è in divenire continuo ma al contempo immobile. Caos e ordine, uno e multiplo, mobile e immobile – tutto ciò rappresenta il fuoco.

Mutamento scambievole di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose, allo stesso modo dell’oro con tutte le cose e di tutte le cose con l’oro. (frammento 90)

Tale facoltà è comune a tutti gli essere umani. Ma da ciò nasce un primo problema. L’armonia delle cose del mondo, gli esseri umani e l’universo, seguono tutti questo stesso principio di razionalità? La risposta di Eraclito, è No. Ciò ha addirittura portato alcuni interpreti a considerare la filosofia di Eraclito elitaria e aristocratica.

Il Logos non è semplicemente un principio razionale. Esso è strettamente legato al significato del termine logos che non vuol dire solo “razionalità”. E’ una parola che dà spazio a molti concetti, tra cui quello di “pensiero”, dunque “pensare”, “dialogo” e “discorso”. Concentrandoci su questi ultimi due, potremmo intendere il Logos come un parlare ed un ascoltare. Ad esempio Heidegger ci dice nei “Saggi e Discorsi“:

«L’udire autentico appartiene al logos. Perciò questo udire stesso è un leghein. In quanto tale, l’udire autentico dei mortali è in un certo senso lo stesso logos»

E’ dunque chiaro il motivo per cui il logos non è accessibile a tutti. Bisogna saper porsi con l’atteggiamento corretto. Tutti coloro che non si pongono in ascolto del logos non vivono razionalmente, è come se fossero in un sogno.

La dottrina degli opposti o contrari

Da tale pensiero ne scaturisce un altro, ugualmente portante in Eraclito. La dottrina degli opposti.

«L’uno vive la morte dell’altro, come l’altro muore la vita del primo»

Il mondo del Logos, e delle cose, vive in uno stato di perfetta armonia. Essa è tale grazie all’unità dei contrari. Tale concezione prende spunto dalla visione della Natura di Eraclito, e nella sua profonda ambiguità. Ciò che rende razionale tale ambiguità, è il porsi ancora una volta in ascolto del Logos, e tramite opposti, raggiungere un’unità. L’ambiguità a cui fa riferimento è fortemente implicita anche nella cultura greca. Basti pensare al termine “bios”. La parola significa allo stesso tempo “vita”, ma anche “arco”, strumento di morte. Forse è proprio questo movimento tra opposti che ha dato vita alla famosa locuzione “panta rei”.

Considerazioni finali

Il nostro mondo, che è lo stesso per tutti, nessuno degli dèi o degli uomini l’ha creato, ma fu sempre, è e sarà fuoco eternamente vivo che con ordine regolare si accende e con ordine regolare si spegne (frammento 30)

Un’ultima considerazione su Eraclito può nascere da questo frammento – in cui è condensata la summa del pensiero di Eraclito. La teoria del “logos”  che “è lo stesso per tutti”, ma al quale bisogna porsi in ascolto. La teoria del fuoco come principio della natura, la reductio ad unum dei filosofi di Mileto. La dottrina degli opposti che generano il mondo, sempre, eternamente vivo e morto.

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